Alea iacta est.
Torna col pannolone e la coda tra le gambe lo spostatore di equilibri.
Come contraltare c'era una squadra in agonia e di colpo si ritrova uno dei migliori centravanti del mondo e la prossima difesa della nazionale. Prima non c'era un antagonista in Italia ora c'è, ma a noi non piace vincere facile, tanto abbiamo Ronaldo che ce frega.
La Juve sposa la filosofia del tutto subito, entusiasmante per i più, pericolosissima per chi vuole guardare le cose con un minimo di prospettiva, o si vince o si annichilisce.
Tante cose mi sono piaciute della Juve in questi anni, tantissime, una piu di tutte: l'attenzione e l'intelligenza nel prendere giovani campioni anticipando tutto e tutti, l'occhio sempre al futuro.
Vidal, Pogba, Coman, Dybala, Betancur, Pjaca e tanti altri.
Il vento è cambiato, l'acquisto di Ronaldo esige il suo prezzo da pagare.
Quelli che credono che Bonucci possa dare più di quanto ha già dato in 6 anni alla Juve a 31 anni usciranno ben presto da una doccia gelata. Molto più preziosa una cazzata o un autogol di Caldara, ma molto più difficile capirlo, una via semplice e tracciata appare sempre più comoda, quesi mai altrettanto fruttuosa.
Ma questa operazione di mercato ha altre logiche, niente a che fare col gioco del calcio, casomai con plusvalenze, minusvalenze, bilanci, conti. Dal punto di vista calcistico invece neanche Blanc e soci avrebbero saputo fare peggio.
Bonucci torna alla Juve e troverà, da quello che si vede e si legge, un clima tutt'altro che amichevole, ci saranno i santarelli che diranno che non è giusto, il campo risponderà a tutti.
Per quel che mi riguarda sarò implacabile, i verginelli non mi sono mai piaciuti, neanche quelli che tornano ad aggrapparsi alle braghe della mammina, se sai a cosa vai incontro e lo fai allora te ne assumi le responsabilità, te le assumi tutte.
Tra 2 anni nella migliore delle ipotesi non sapremo a chi sbolognarlo, la nazionale italiana potrà forse avere un centrale rossonero.