Ragazzi guardiamo la partita per quello che è stata, i voli pindarici lasciamoli agli altri.
Nessuna scelta tattica o interpretazione della partita, loro giocano a calcio noi no, noi sappiamo difenderci come nessuno loro no.
Ergo, 90 min di pallate nella nostra metà campo, 25 tiri in porta contro mezzo, 75% di possesso palla agli altri.
Allegri a fine partita ha dichiarato che vanno considerati anche i meriti degli avversari, lui sa perfettamente che sul piano del gioco non c'è partita.
C'è un abisso.
Questo non deve impedirci di chiederci però, proprio perchè il discorso è incentrato sul puro realismo, le solite cose: come sia possibile non fare due passaggi di fila, come sia possibile non superare mai la metà campo, c'è per caso qualcuno che possa tenere un minimo mezzo pallone invece di spararlo nel vuoto, cosa ci dobbiamo fare con uno come Chiesa che ieri viene messo a uomo su Arthur, la cui incompatibilità con la juve ora è palese anche a Ray Charles.
Se di quei 25 tiri in porta, anche con mezzo rimpallo, all'ennesima mischia, ne entra per sbaglio uno, tutto il castello crolla.
La prova di squadra ieri è stata mostruosa, l'applicazione e il sacrificio da spellarsi le mani, ma sempre appesa ad un filo sottilissimo, una roccia sorretta da un amen.
La stampella di Enrico Toti gettata in faccia a Rocco Commisso, lo straniero non passa.
E' epica non calcio.
L'epica fa parte della storia, ti trascina oltre particolari momenti che risultano appunto epici.
Il futuro è altra roba, il nostro non va al di là della prossima partita.
Chi è chiamato a svelare il mistero prima o poi, sperabilmente, dovrà palesarsi.