Ragazzi il dilemma gioco o giocatori è come prima l'uovo o la gallina, non ha spiegazione nè una risposta.
Ci sono contesti in cui la differenza la fanno i grandi giocatori e altri in cui con l'organizzazione riesci a sopperire se non superare limiti tecnici.
Noi lo dovremmo sapere bene.
Purtroppo o per fortuna, quando si parla di "gioco" si fa riferimento ad una grandezza, ad un concetto o valore che sia
inafferrabile come una saponetta. I motivi per cui una squadra può esprimere "gioco" sono molteplici (conduzione tecnica, parco giocatori, stato di forma fisico, ambiente, psicologia sportiva di gruppo, obiettivi sportivi ed economici della proprietà).
Dopodiché esiste una letterattura statistica di studio che dimostra quanto l'impatto di un allenatore sia poco determinante rispetto ai risultati ottenuti da un club.
Analisi condotte su 50 anni di Premier, e 40 anni di Bunden e nazionali anglosassoni hanno permesso agli studiosi di calcio di constatare quanto sia misero l'impatto di una qualsivoglia conduzione tecnica, laddove come risuta dalle ricerche comparative, i campionati si decidono per lo più in base al valore dei giocatori:
quanto valgono e quanto guadagnano.
Anni fa avevo consigliato un paio di libri, ma questi argomenti non interessano a nessuno.
Alla gente piace pensare che siano gli allenatori a decretare successi e insuccessi, va bene così.