Tra qualche giorno forse riuscirò a scrivere qualcosa in merito. Ora come ora proprio non posso... ieri sera ero sul balcone a fumarmi una paglia e pensavo tra me e me: "...azz, l'ultima di Del Piero é stata oggi..."... ancora stento a crederci.
è stato l'unico momento in cui son rimasto da solo e ho pianto... qualche lacrima, non tante, pochi minuti fuori al balcone e poi di nuovo in casa a prendersi cura del bimbo.
Durante la partita non l'ho vissuto come volevo l'addio, ma pur essendoci un po' di gente intorno a me e mio padre che non capiva chi piangeva mi sono estraniato. Non mi andava di piangere lì in quel momento con chi non capiva realmente cosa ha significato per me, pur essendo loro stessi innamorati di quell'uomo. Mano sulla bocca e sguardo fisso e triste, nervoso e sciupato. Stavamo festeggiando uno scudetto, era la nostra passerella, ma io ero nervoso e triste.
Poi quei 5 minuti che ho descritto all'inizio. Solo con me stesso e il pensiero. Piangerò ancora, di sicuro, rivedendo speciali che ancora non ho avuto il tempo di vedere.
Un'ultima cosa, ieri mio figlio era impegnato a rimbalzare tra i nonni e a fare il "pagliaccio" della situazione per stare al centro dell'attenzione... Una sola volta è venuto addosso a me, spuntando da dietro la schiena mentre era in piedi sul divano... Proprio nel momento della passerella post-sostituzione. Ero nervoso e triste, come dicevo, ma mi son girato verso di lui e senza troppa forza di parlare mi è venuto semplicemente da fargli un sorriso e con voce serena (era falsa serenità), guardando verso la televisione, dirgli "guarda lì..." chiamandolo per nome.
Tuo padre aveva 8 anni quando ha visto per la prima volta quei colori e 9 quando ha visto quel capellone segnare all'esordio. Ora va per i 27 e una vita anni luce diversa da quella di un bambino che segue la passione del nonno. E, in tutto questo tempo, il punto fermo è sempre stato Alessandro. Con tutti gli alti e bassi del mio amore per lui. Mi sembra un'eternità e, al momento, non so come sarà senza.