Stadio Juve: Ancora una falsa partenza
l progetto per il nuovo stadio della Juventus potrebbe nuovamente slittare, almeno per quanto concerne la parte destinata ad uso commerciale. È quanto emerso ieri sera nel corso dell’ultima conferenze dei servizi nella quale il management della Juventus avrebbe dovuto presentare ai tecnici della Regione la “Denuncia di Inizio Attività”, tecnicamente la “Dia”. Il documento è stato presentato ma, secondo la valutazione d’impatto ambientale, il progetto non rispetterebbe numerosi parametri di carattere tecnico, legati principalmente al traffico e all’inquinamento che il nuovo centro commerciale verrebbe a creare.
Di fatto la “Dia” è stata ritirata ed il progetto avrebbe superato la valutazione d’impatto ambientale solo per quanto riguarda la realizzazione del nuovo stadio. Dal momento che impianto sportivo e centro commerciale hanno sempre camminato “a braccetto”, restano in piedi due opzioni: o la Juventus rinuncia alla shopville prevista accanto al nuovo “Delle Alpi”, oppure in tempi rapidi dovrà ripresentare un progetto che sia in grado di superare gli ostacoli. Una soluzione, quest’ultima, che potrebbe vedere il club bianconero costretto ad accollarsi i costi per la risistemazione viaria di tutta la zona attorno allo stadio. Costi ovviamente ingenti.
La notizia della bocciatura del centro commerciale, paventata già mesi addietro dalla Città di Venaria, che ha sempre messo in guardia la Juventus sulle ricadute negative della nuova shopville, si è diffusa nella serata di ieri addirittura su internet. La conferma dalla parole del primo cittadino della Reale, Nicola Pollari: «Questa per noi è una piccola vittoria. Sono mesi, per non dire anni, che continuiamo a ribadire che il progetto della Juventus aveva carenze, soprattutto dal punto di vista delle valutazioni di impatto ambientale in merito alla parte del centro commerciale. Dalle analisi fornite dalla stessa Juventus è emerso che il 70% del traffico diretto verso lo stadio Delle Alpi transita da Venaria, attraverso la tangenziale e corso Garibaldi. Sono carichi ambientali che subisce la nostra città, ed in particolare il quartiere Gallo Praile che si affaccia proprio sullo stadio: traffico, problemi di sicurezza, smog e infine rifiuti al termine delle manifestazioni sportive che generano costi sulla collettività. Lo abbiamo ripetuto più volte ma il progetto non è stato mai corretto».
Fino a ieri, quando la conferenza dei servizi ha bloccato il piano di lavoro della Juventus, tanto che la società bianconera ha già disdetto la conferenza stampa al Teatro Regio prevista per lunedì prossimo, nella quale avrebbe dovuto presentare agli addetti ai lavori la nascita della cittadella juventina. «Questa “bocciatura” non preclude la costruzione del nuovo stadio Delle Alpi - precisa il sindaco Pollari - ma deve essere letta come un monito: o si rispettano i cittadini e l’ambiente oppure la Juve continuerà a non avere l’autorizzazione per iniziare i lavori».
Questa doccia fredda, tra l’altro, arriva a poche ore dal via libera della Città di Torino all’apposita variante per la realizzazione del nuovo Delle Alpi. Un via libera che, secondo le previsione della Juventus, avrebbe portato ad avviare i cantieri dello stadio nel mese di novembre, in tempo per essere utilizzato a partire dalla stagione 2011-2012. Il progetto prevede uno impianto da 40mila posti, al cui interno 27mila metri quadri destinati ad attività complementari, 8mila per attività connesse non commerciali e 5mila per la sede sociale, oltre a 9.500 metri quadri destinati ad altri servizi dello stadio. Quel progetto, adesso, dovrà probabilmente essere rivisto da capo: a rischio, innanzitutto, il rispetto della tabella di marcia preparata dai vertici bianconeri.
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